Leggerezza e gravità si confrontano nella realizzazione di un negozio di abbigliamento per teenager. Nei locali di una vecchia trattoria di inizio secolo, caratterizzati da geometrie complesse, soffitti bassi, finiture ruvide, il progetto è un’eterotopia della strada dove i ragazzi vivono.
Ricalcando quella durezza materica che il luogo esprime, gli interni si fanno plastici, sorprendenti, ricchi di elementi incongruenti, mentre gli arredi quasi scherzano con ciò che è esistito.
Curve, deformazioni plastiche, sorprese ottiche giocano con l’alterità della preesistenza, che viene comunque preservata e valorizzata.
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